Il mercato finanziario, nella sua accezione più ampia, può essere definito come lo spazio economico nel quale vengono scambiate attività (passività) finanziarie. In relazione alla natura delle attività (passività) finanziarie scambiate, il mercato finanziario si presenta tradizionalmente articolato nei tre segmenti: creditizio, assicurativo e mobiliare.
In questo post tratteremo il MERCATO MOBILIARE e gli strumenti finanziari che sono scambiati.
Gli strumenti finanziari appartengono alla più generale categoria delle attività finanziarie, cioè contratti attraverso i quali le parti fissano diritti e obblighi in relazione allo scambio di flussi di cassa (moneta) o di altre attività finanziarie. Alla base di ogni contratto finanziario vi sono dunque delle prestazioni monetarie (passaggi di denaro) di segno opposto, separate da un certo intervallo temporale.
Per strumenti finanziari si intendono:
a. valori mobiliari;
b. strumenti del mercato monetario;
c. quote di un organismo di investimento collettivo;
d. strumenti derivati
VALORI MOBILIARI
Per valori mobiliari si intendono categorie di valori che possono essere negoziati nel mercato dei capitali, quali ad esempio:
a. azioni di società e altri titoli equivalenti ad azioni di società, di partnership o di altri soggetti e ricevute di deposito azionario;
b. obbligazioni e altri titoli di debito, comprese le ricevute di deposito relative a tali titoli;
c. qualsiasi altro valore mobiliare che permetta di acquisire o di vendere i valori mobiliari indicati alle precedenti lettere;
d. qualsiasi altro valore mobiliare che comporta un regolamento in contanti (a pronti) determinato con riferimento a valori mobiliari indicati alle precedenti lettere, a valute, a tassi di interesse o rendimenti, a merci, ad altri indici o misure
e. quote di emissione conformi ai requisiti della direttiva 2003/87/CE (che istituisce un sistema per lo scambio di quote di emissioni dei gas a effetto serra all'interno dell’Unione europea).
STRUMENTI DEL MERCATO MONETARIO
E gli strumenti del mercato monetario cosa includono? In questo caso l’art. 1, comma 1-ter del TUF specifica che “Per ‘strumenti del mercato monetario’ si intendono categorie di strumenti normalmente negoziati nel mercato monetario, quali ad esempio, i buoni del tesoro, i certificati di deposito e le carte commerciali”. Un discrimine importante risiede quindi nel mercato di negoziazione: mercato dei capitali per i valori mobiliari e mercato monetario per gli strumenti del mercato monetario.
Un tratto comune alle tipologie sin qui illustrate può essere individuato nell’idoneità dello strumento a formare oggetto di negoziazione (tale termine verrà in seguito ulteriormente chiarito). Il requisito della negoziabilità infatti viene espressamente richiamato come dato caratterizzante le due sottocategorie di 'valori mobiliari' e di 'strumenti di mercato monetario'. Si tratta comunque di una nozione che resta alquanto indefinita e di non facile individuazione: resta peraltro da escludere che con tale nozione ci si intenda riferire all’idoneità del titolo ad essere negoziato su mercati borsistici ufficiali (o come si avrà modo di vedere su mercati regolamentati). Non solo la norma non fa alcun riferimento alla circostanza che lo strumento sia ammesso a quotazione su di un mercato, ma il riferimento corre a più ampie nozioni di 'mercato dei capitali' o di 'mercato monetario'. Se ne ricava pertanto che la negoziabilità di uno strumento riflette, più in generale, la sua idoneità ad essere oggetto di transazioni.
CLASSIFICAZIONE DEGLI STRUMENTI FINANZIARI
Abbiamo visto che basta scorrere l’elenco degli strumenti finanziari per capire l’eterogeneità di questa categoria e la conseguente esigenza di individuare criteri per le scelte economiche. Come infatti confrontare dal punto di vista economico un’azione con un’obbligazione per scegliere in quale titolo investire? Come paragonare un’azione emessa da una grande azienda quotata con quella di una piccola start-up locale? E il tema diventa ancora più complesso se si considera l’eterogeneità all’interno di ciascuna categoria di strumenti.
Ecco quindi che per addentrarci in un mondo così complesso qual è quello degli strumenti finanziari servono profili di classificazione e parametri economici di riferimento.
Il primo criterio di classificazione è quello relativo alle caratteristiche formali degli strumenti finanziari e quindi concerne le componenti essenziali del contratto che si instaurano tra emittente e prestatore di fondi. I parametri economici fanno invece riferimento agli aspetti tecnico-economici essenziali. Cominciamo dai profili di classificazione: gli strumenti finanziari trovano espressione in varie tipologie di contratti finanziari rappresentativi degli accordi tra gli operatori economici per definire diritti, obblighi, vincoli e divieti relativi all’esecuzione delle prestazioni e al trasferimento di potere d’acquisto. I contratti finanziari quindi presentano elementi negoziali e aspetti economico-tecnici assai diversificati. La numerosità e varietà di tipologie riflette la differenziazione dei bisogni delle controparti dello scambio finanziario. Tra i diversi elementi negoziali, particolare rilievo assumono quelli che concorrono a definire la natura del rapporto che s’instaura tra i contraenti.
In base alla natura contrattuale dello scambio, cioè dei diritti incorporati, i contratti finanziari possono essere classificati in quattro macro-categorie: contratti di debito, contratti di partecipazione, contratti di assicurazione e contratti derivati.