Come riconoscerla e gestirla
Più alta sarà la carica emotiva, peggiori saranno i risultati.
Le fasi della paura
F.O.M.O.
L’opposto della paura: l’avidità
Panic selling
L’ansia da trading
Le fasi della paura
La paura è una delle principali sensazioni che si provano, quando si entra in contatto con qualcosa di sconosciuto, il nostro cervello infatti automaticamente entra in un sistema di autodifesa.
Immagina di trovarti in un bosco di un luogo mai visto, non sai cosa potresti incontrare e quali insidie ti potrebbe riservare. Bene, il soggetto che si avvicina a questo mondo per la prima volta, vive questa sensazione, che è difficile da spiegare.
La paura la possiamo distinguere in due fasi principalmente:
La paura primaria: è quella che colpisce quando si compiono i primi passi, nel momento in cui inizi ad operare sui mercati , verrai assalito da molteplici dubbi e domande, compresa quella di aprire la prima fatidica operazione. Insicurezza, dubbi, perplessità che possono portare ad uno stato di immobilismo che può addirittura durare settimane.
La paura secondaria: è quella che sopraggiunge dopo il periodo iniziale di questa nuova esperienza, in seguito a dei periodi negativi ai quali si va incontro e che comunque per gli addetti ai lavori sono fisiologici e gestibili.
La percezione di impotenza, di fallimento e frustrazione, porta il nuovo trader a vivere questa attività con ansia e dubbi perenni. Rigide regole di money management, la redazione di un piano di trading e un’ottima guida formativa al proprio fianco possono essere sicuramente la soluzione a questo problema.
F.O.M.O.
E’ un fenomeno generico che al giorno d’oggi viene spesso utilizzato quando si parla dei social network, molti soggetti soffrono di questo problema, tutti coloro che non si sentono adeguati a rimanere all’interno di un contesto con la paura di non essere accettati.
Nel mondo della finanza questo termine viene utilizzato per quegli investitori che entrano a mercato sull’onda dell’entusiasmo e con il timore di essere tagliati fuori dai possibili guadagni anche se in quel momento storico, probabilmente non risulta conveniente o tecnicamente giustificata l’entrata a mercato.
Per voler fare qualche esempio pratico, la FOMO è stata vissuta nella fine del 2020 in cui i mercati americani continuavano a battere nuovi record massimi, senza avere nella pratica una giustificazione valida, stessa identica cosa ha riguardato la principale criptovaluta il Bitcoin che con movimenti decisi ha fatto registrare i massimi assoluti di sempre, non avendo alcuna notizia fondamentale a sostegno.
Ovviamente, tutto questo oltre ad essere destinato a finire presto, espone gli ultimi arrivati a possibili correzioni del prezzo che potrebbero costargli caro.
L'opposto della paura: l'avidità
L'avidità è un sentimento esattamente contrario a quello visto in precedenza, in quanto nella paura il dubbio e l’incertezza ci porta a fare poco e fare male, mentre nell’avidità l’eccesso di fiducia,
la convinzione di aver preso poco profitto e di lasciare correre le perdita perché il mercato potrebbe ritornare su suoi passi e sistemare le cose, ci porta in una condizione di instabilità e precarietà totale.
Di solito, questo sentimento porta il trader ad analizzare il mercato ragionando solo su quelli che potrebbero essere i possibili profitti derivanti dal processo decisionale che va ad affrontare , tralasciando e dimenticando il rischio insito nel tipo di investimento.
Infatti, il trader affetto da questa emozione , viola e ignora spesso quelle che sono regole del money management che potrebbero consentire all’investitore di operare tranquillamente.
Le convinzioni basate su opinioni soggettive e non oggettive portano il trader a far correre le perdite nelle speranza che le cose possano migliorare e chiudere spesso piccoli profitti nella paura di perderli.
Panic selling
E’ un atteggiamento irrazionale, in cui gli investitori iniziano a vendere o disfarsi in modo importante di un determinato strumento finanziario, tale per cui il prezzo inizierà a crollare in modo netto, la reazione della maggior parte degli investitori sarà quella di chiudere le operazioni rialziste cercando di limitare il più possibile i danni dovuti a questa repentina e brusca virata ribassista.
La vendita compulsiva o chiusura delle operazioni rialziste, può comportare perdite ingenti o anche grosse opportunità per i più esperti, infatti come è possibile vedere dal grafico se i movimenti iniziano da un trend in atto ribassista, potrebbero generare alla fine del movimento un’area di inversione rialzista del prezzo che tecnicamente prende il nome di V- Reversal.
Come è possibile vedere da questa immagine il prezzo del petrolio ha raggiunto 0,34 $ dollari a barile, un esempio tipico di panic selling, in cui il prezzo correva bruscamente verso il basso , allo stesso tempo dopo aver raggiunto il minimo storico di sempre, il prezzo andava a rimbalzare disegnando una V reversal che ha creato un’immensa opportunità di mercato rialzista.
La paura ti porta a guadagnare meno di quello che potresti realmente.
Ansia da trading
L’ansia si manifesta quando entriamo in contatto con fattori diversi dal nostro status quo, dalla nostra zona di comfort, la percezione del pericolo crea incertezza e impotenza tale da generare ansie e paure.
Gli aspiranti trader, provano esattamente queste sensazioni:
l’imprevedibilità del risultato, la misurazione delle aspettative.
Programmare anticipatamente il lavoro, può consentire di mitigare queste sensazioni fastidiose.
I rimedi sono sempre quelli legati ad una buona formazione di qualità e il rispetto del risk management, non improvvisare, non andare a tentativi, ma predisporre, programmare, rispettare ed accettare quello che già si era pensato con largo anticipo.
L’ansia crea stress, e rischia quindi di essere nociva non solo economicamente sul nostro conto di trading, ma diventare un costo emotivo troppo alto da affrontare.
Rischiando anche di inficiare oltre la sfera degli investimenti anche sulla vita personale e nel rapporto con le persone più vicine come amici e parenti.